“Chino gli occhi sul mio libro
Leggo e penso, leggo e vedo
Leggo e sogno, leggo e viaggio
Alzo gli occhi sul paesaggio
Leggo il cielo, leggo il mondo
Faccio un bel respiro fondo
Chino gli occhi, leggo ancora
Sto leggendo già da un’ora
Leggo su, leggo giù
Chiudo il libro e non leggo più
Vado giù nel cortiletto
Per giocare a ciò che ho letto…”
(Bruno Tognolini, “Filastrocca del Buon Leggere”,
da “Filastrocche della Melevisione” - Amazon/laFeltrinelli/IBS/inMondadori)
Dedichiamo questa pagina alla figura di Roberto Denti, fondatore della prima libreria italiana per ragazzi, scomparso un anno fa (21 maggio 2013), che amava ricordare: «La lettura è come l’albero, non fiorisce a comando…» e a Tutti coloro che si dedicano con grande passione alla letteratura per ragazzi, fondamentale, per il futuro di tutti noi!
L’Italia in “lettura”… il “bollettino” degli eventi letterari
Estate in “lettura”… il “bollettino” degli eventi letterari italiani [...]


Approfondimenti & Speciali...
Simboli, corrispondenze, colpi di dadi: la parola-formula magica nella poesia di Mallarmé (di extra-letture...)
“Ignazio Silone: Un socialista senza partito e un cristiano senza chiesa”
(di extra-letture...)
Vi sembrerà cosi anacronistico riproporvi per la giornata dell'1 Maggio la
figura di Ignazio Silone, di cui -per l'appunto- ricorre l'anniversario di nascita?!
A noi non tanto, dati i tempi grami che ci offre l'orizzonte odierno della
nostra società, tanto da non sembrare così "lontani" gli scenari da una
“Fontamara”!
Ignazio Silone può essere definito uno scrittore “impegnato” nell’accezione più positiva del termine.
Poiché nella sua opera letteraria è sempre presente quell’attenzione particolare alle vicende storiche e alla dimensione etico-politica.
Silone, che amava definirsi «socialista senza partito e cristiano senza chiesa», si collega alle speranze disilluse rispetto ai dogmatismi e alle ideologie.
Temi che, a distanza di decenni, ci appaiono oltremodo attuali.
Un intellettuale che, sostenendo sempre la necessità di un forte
"impegno" -in qualità del ruolo di "avveduto" narratore
della società-, pagò con il caro prezzo dell'esilio l'affermazione convinta delle proprie idee. [...]
Buon 1° Maggio a tutti!!
Community Bookshelf, Kansas City
(di Elisa Z)
Uno sguardo "extra" sul mondo... a tema "libri".
L'incontro tra Arte, Design e Architettura per arricchire il paesaggio urbano e sociale, nonchè incentivare il godimento della fruizione e del senso di appartenenza ai luoghi della lettura.
“Non si esce dalla rappresentazione” – L’Enrico IV e la finzione a ciclo continuo nell’opera di Pirandello
(di Francesca M)
«Come a voi appajono travestiti loro, così a lui, nei nostri panni, appariremmo travestiti noi»
Il mondo che Luigi Pirandello ci ha restituito, con quasi tutta la sua opera, è un mondo
“fuori di chiave”, con gli accordi saltati, le armonie che non
reggono, i suoni che non stanno insieme pacificamente.
E' il mondo del Novecento, simile a una chitarra scordata, a un pianoforte con i bianchi e i neri invertiti.
In particolare, con il suo teatro Pirandello mostra come la finzione non sia prerogativa del
palcoscenico e non appartenga solo agli attori che recitano consapevolmente, per mestiere.
Finzione, al contrario, è l’intera dimensione sociale del vivere dell’uomo, calato da convenzioni che lo precedono in una rappresentazione senza fine, in uno spettacolo a ciclo continuo che lo costringe a vestire un ruolo e a comportarsi di conseguenza, a darsi un nome, un’identità cartacea e burocratica, un io legale e anagrafico che permetta agli altri e a se stesso di riconoscersi.
[...]
I reportage... (visualizza tutti)
“Il sogno è una luce verde…” Letture da “Il grande Gatsby” – reportage (di extra-letture...)
Sembra di vederlo, Gatsby. Proteso verso questa nebbia iridescente, fra party pieni di gente e un bicchiere sempre da portare alle labbra, con la sua utopia a due passi da lui, così vicina e così inafferrabile.
Teatro Studio, Auditorium Parco della Musica di Roma. Valerio Magrelli, Benedetta Bini e Stefania Sandrelli davanti a una platea nutrita e pagante (l'una e l'altra cosa inusuali quando c'è di mezzo un libro) per entrare nelle pieghe de
“Il grande Gatsby” e nella vita luccicante e torbida del suo autore, Francis Scott
Fitzgerald. [...]
analfabetismi “culturali”… (di Francesca)
“Può essere una condizione dell’anima quando si rinuncia alla propria coscienza e al proprio intelletto in nome dell’omologazione e della passività. Sì, anche l’analfabetismo può essere una condizione dell’anima. E lo è sempre di più quando donne e uomini giovani e pieni di energie, soprattutto intellettuali, delegano a falsi simboli e icone la loro educazione (...)”