Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti
“Ti prendo e ti porto via”
Duro, ingiusto, ostile, dannatamente vero!
Crudele, disadorno e semplice, come le due storie d’amore che racconta Niccolò Ammaniti in “Ti prendo e ti porto via”.
Un libro spietato, che gioca con i destini dei protagonisti; con le loro paure, le loro debolezze, che crea e dissolve situazioni sulla base di eventi apparentemente fortuiti quasi fossero delle coincidenze.
Ammaniti cattura e fissa sulla pagina gli aspetti comici della vita con il sarcasmo di chi è comunque innamorato di questa maledetta esistenza; con lo sguardo disincantato di chi ha già tanto sofferto; con l’unica certezza che i sogni di tanto in tanto si avverano e che la giustizia è possibile; come dice il protagonista, Pietro, parlando di sé stesso:
«E credo veramente di aver cambiato il mio destino».
Questo libro si ama o si detesta, io lo amo e mi commuovo ogni volta che lo apro, del resto come si può rimanere indifferenti ad un innamorato che ti dice:
«Preparati, perché quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via!»
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