Piangi pure di Lidia Ravera
“Piangi pure”
di Lidia Ravera
Acquista su laFeltrinelli.it/IBS/inMondadori
Un invito ad agire, anziché esitare o lasciarsi intrappolare negli stereotipi; un inno all’intraprendenza senza confini di età; una descrizione analitica e limpida di una delle fasi più misteriose dell’essere umano.“Gli anziani sono bambini che crescono all’indietro”
(Romano Battaglia)
Questi sono gli spunti forniti dall’ultima fatica letteraria di Lidia Ravera, “Piangi pure” (edito da Bompiani; disponibile su laFeltrinelli.it/IBS/inMondadori), che si propone come una delle novità più interessanti nel panorama delle nuove uscite editoriali della primavera (2013; n.d.r.).
In questo nuovo libro, la giornalista e scrittrice -divenuta celebre grazie al famoso “Porci con le Ali” (disponibile online su laFeltrinelli/IBS/inMondadori), composto nel 1976 a quattro mani con Marco Lombardo Radice- promotrice di numerosissime iniziative, tra cui ricordiamo l’originale festival letterario “Gita al Faro”, di cui ha curato la direzione artistica nella prima edizione- si confronta con uno dei temi di attualità meno battuto: la senilità.
L’indiscussa protagonista del nuovo romanzo, Iris, è una donna di 79 anni; perfettamente autonoma e lucida, deve districarsi tra i monologhi della figlia -tanto intelligente quanto priva di empatia- e la bellissima nipote, compiaciuta dell’effetto che sa di provocare negli uomini. Sin qui, beghe quotidiane: quando però, costretta da necessità economiche, vende la nuda proprietà della casa, i fragili equilibri si sfaldano e le pagine si infittiscono di pensieri e riflessioni.

Proprio questo rapporto, così strampalato -all’inizio non sembrano molti i punti di contatto tra l’anziana signora e lo psicanalista che ha il suo studio nel pianterreno dello stesso immobile- si trasformerà in un amore sempre più profondo, crepuscolare ma appagante e fonte di arricchimento per entrambi.
Le pagine di Lidia Ravera confermano perciò, dialogo dopo dialogo, l’intuizione già ben espressa da Erenburg: “Forse la vecchiaia prende tutti alla sprovvista. Non si esauriscono le passioni, ma le forze”.
La storia di Iris è dunque un invito ad assaporare la vita ogni giorno ed in qualsiasi circostanza: la vecchiaia reale, pare suggerire l’autrice, può annidarsi solo nell’anima.
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